L’impresa, la famiglia, la vita

L’impresa, la famiglia, la vita

L’IMPRESA, LA FAMIGLIA, LA VITA

 

 

Luca Moscatti
direttore di TEC Eurolab Academy, Campogalliano (MO)

 

Non è facile dare testimonianza della nostra esperienza tra impresa e famiglia, ma sulle cose “facili” torneremo più avanti. Impresa e famiglia sono “sangue”, che non significa lacrime e stridore di denti, significa “vita”, che non ammette sconti. Certamente l’impegno è totalizzante e comporta l’investimento assoluto, ma d’altronde così si procede: vivendo.

L’avvicinamento all’impresa è stato come un amore da romanzi rosa: tutto incomincia con l’odio. Nostro padre e nostra madre investivano tutte le proprie energie in azienda, al punto che una tarda sera, a quattordici anni, dissi a mio padre: “Piuttosto che dedicare una vita a fare l’imprenditore, faccio il contadino!”. Un’idea interessante. Invece mi sono iscritto a giurisprudenza, la facoltà universitaria che meno avesse a che fare con TEC Eurolab. Anche qui poi mi trovai a fuggire, inseguendo un’idea di indipendenza: non volevo arrivare ai trent’anni – considerando anni di corso, praticantato ed esame di stato – senza poter provvedere alle minime spese personali.

Da impresa e famiglia sono fuggito con determinazione perché sono sangue, che è vita, e quindi fanno paura. Ma la fuga è sintomo di attrazione per ciò da cui si sta scappando: all’età di 23 anni ho seguito la passione per la cucina. Partendo da lavapiatti, dopo tre anni di grande impegno e sacrifici, mi è stato proposto un ruolo come responsabile di una tavola calda. Un sogno che ho rifiutato per andare a lavorare in TEC Eurolab.

In quel periodo infatti arrivò in azienda una commessa particolarmente rilevante e sentii mio padre e mio fratello parlarne con grande pre-occupazione. Mi venne spontaneo dire: “Papà, TEC Eurolab mi ha dato da mangiare fino a questo momento, se c’è un problema e avete bisogno, io ci sono”. Da quel momento è incominciata un’avventura straordinaria, insieme a un grande amore, non per il prodotto, ma per le persone che contribuiscono alla riuscita, collaborando nelle complessità di ogni giorno.

Ecco quindi impresa e famiglia. L’azienda che ci aveva separati era diventata un nuovo dispositivo di condivisione. Da quel momento è cominciata un’avventura straordinaria.

Un ringraziamento va all’ingegner Giacomo De Candia, il quale, quando gli confessai sospirando: “Certo che è proprio difficile, qui ogni giorno è una battaglia!”, ebbe la prontezza di spirito di rispondermi: “Eh, Moscatti, ma a noi non piace poi mica fare le cose facili, vero?”. E un ringraziamento speciale è per ciascuno di voi: perché fate le cose che non sono facili.

(Intervento al dibattito intorno al libro di Paolo Moscatti, La mia bussola. L’amicizia, la famiglia, l’impresa, Bologna, 10 marzo 2022)

(Per gentile concessione della rivista “La città del secondo rinascimento”)