Patrizio Bianchi | economista, professore ordinario di Economia applicata all’Università di Ferrara, autore di oltre quaranta libri, fra cui Nello specchio della scuola (Il Mulino)
Matteo Bonfanti | co-fondatore della piattaforma Nimbo.ai e consulente in UX e Service Design | Guarda il video dell’intervento
Sandro Frizziero | scrittore, docente di lettere alle scuole superiori, autore di vari libri fra cui Confessioni di un NEET (Fazi editore)
Lara Oliveti | co-founder e CEO di Melazeta | Guarda il video dell’intervento
Carlo Adolfo Porro | Magnifico Rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia
Rexhina Saraci | Chief Business Development Officer di ReFuel Solutions | Guarda il video dell’intervento
Virginia Stagni | Chief Marketing Officer di The Adecco Group | Guarda il video dell’intevento
Adamo Venturelli | CEO di Vis Hydraulicsn | Guarda il video dell’intervento
Gian Luigi Zaina | vice presidente nazionale di Piccola Industria Confindustria e di Confindustria Emilia Area Centro, presidente della Fondazione Premio Estense | Guarda il video dell’intervento
Introduzione di
Marco Moscatti | Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia Area Centro, CEO di TEC Eurolab | Guarda il video dell’intervento
Direzione scientifica di
Anna Spadafora | psicanalista, brainworker, direttore editoriale del magazine di cultura e impresa “La città del secondo rinascimento”
ABSTRACT
Secondo le statistiche, solo il 20% dei giovani in Italia ha fiducia nel futuro, gli altri hanno smesso di sognare. Ma siamo sicuri che non si confonda il sogno con il successo da raggiungere prima possibile, magari grazie a un colpo di fortuna? Negli ultimi decenni, spesso con la complicità dei genitori, la società dello spettacolo ha sventolato i suoi falsi miti, mandando intere generazioni allo sbaraglio, a intraprendere improbabili carriere di calciatore, di soubrette o di modella, per poi lasciarle prive di strumenti per affrontare le difficoltà della vita. Come se non bastasse, si è diffusa l’idea che la famiglia e la scuola debbano cercare continuamente di evitare ai giovani la difficoltà, di giustificare e di colmare presunti limiti e mancanze. Invece, lasciare che ciascuno compia gli sforzi che le circostanze richiedono di volta in volta è essenziale nei dispositivi di educazione, di formazione, di ricerca e d’impresa. Anche nell’era digitale, in cui le cose sembrano a portata di clic, la riuscita non si ottiene seguendo la via facile, ma con l’invenzione e l’arte, con il lavoro e il gioco.
I giovani non sono una categoria da osservare, da proteggere o da commiserare. Secondo l’etimo, “giovane” è chi contribuisce alla battaglia, chi “dà una mano”: “giovane” deriva dal latino juvenis (che a sua volta discende dal sanscrito yuvan, forte, eccellente), aggettivo che alcuni linguisti accostano al verbo juvare, aiutare, da cui “giovane di bottega”, “aiutante”.
Dare una mano è un’opportunità per incominciare, perché s’instauri la domanda di qualità, anziché arenarsi nel limbo in attesa di “capire cosa fare”. E, non a caso, “domandare” in latino ha lo stesso etimo di de manun dare. Facendo, ciascuno intende come fare e, ingegnandosi, trova il modo opportuno per giungere al valore e alla soddisfazione.
Il 23 novembre incontreremo tanti casi di qualità, giovani, donne e uomini che stanno dando il loro contributo alla ricerca e all’impresa dell’avvenire, che hanno fondato nuove aziende o che collaborano per la riuscita di realtà di eccellenza fondate da generazioni precedenti. E ascolteremo la testimonianza di chi è impegnato in modo assoluto a costruire ponti fra la scuola, l’università e l’industria.
Ma quali sono le imprese che attraggono i talenti? Quelle in cui l’avvenire è in atto, perché ciascun giorno è un avvenimento e un evento, ovvero nessun giorno è vissuto come negativo, in attesa dell’avvenire radioso. Per attrarre i talenti non basta che le imprese siano annoverate fra le best places to work, non basta che seguano i parametri della sostenibilità ambientale e dell’economia circolare, occorrono proposte, novità, progetti e programmi che suscitino entusiasmo e che consentano ai collaboratori di dare un apporto alla civiltà. Occorrono nuove imprese e nuovi imprenditori.